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PITTURA OMNIA rivista della FAGR
MINIATURE 
MINIATURE CELTICHE 
 
I manoscritti miniati comparvero per la prima volta in Occidente in Irlanda nel VII secolo, quando i monaci di St.Columba iniziarono a scrivere e decorare, i libri dei rituali religiosi a uso personale durante i loro viaggi in Gran Bretagna e in varie parti dell'Europa pagana per diffondere la parola di Dio. Gli esempi più famosi sono il "Libro di Kells" e i "Vangeli di Lindisfarne" realizzati intorno al 715-720 da una scriba-artista che lavorava nel monastero di Lindisfarne, posto su un'isola nel nord-est dell'Inghilterra.  
Libro di Kells 
Evangelario Lindisfarne 
MINIATURE OTTONIANE 
 
La dinastia ottoniana governò la parte orientale dell'impero carolingio (l'attuale Germania) dal 919 al 1024. Il generoso sostegno finanziario della dinastia e dei suoi ecclesiastici e cortigiani, incoraggiò lo sviluppo dell'arte della miniatura. I libri più importanti realizzati dell'epoca erano stati creati nei monasteri di Echternach, Reichenau e Regensburg, e lo sfarzo dei manoscritti commissionati dagli imperatori ottoniani dimostravala loro inestimabile ricchezza. Lo stile della miniatura è una continuazione dell'arte carolingia, ma con le influenze dell'Italia e di Bisanzio per le figure che rievocano le icone.  
 
MINIATURE ROMANICHE 
 
Romanico è un termine coniato nel XIX secolo per descrivere l'architettura occidentale del tardo secolo XI e XII a cui venivano applicati i principi di costruzione romani; veniva usato anche per descrivere i manoscritti e altre arti figurative del periodo. Con l'aumento del potere della Chiesa, gli scriptoria dei monasteri prosperarono, realizzando un gran numero di libri da fornire alle nuove fondazioni religiose. Tra i centri più importanti c'erano Winchester e Canterbury in Inghilterra e Mont St.Michel nel nord della Francia.  
 
MINIATURE GOTICHE 
 
Fu il pittore e critico d'arte Giorgio Vasari (1511-1574) ad usare per primo il termine "Gotico" per descrivere quello che egli considerava lo stile barbaro dell'arte occidentale del periodo compreso tra l'antichità romana e il Rinascimento. Le miniature del periodo gotico hanno molto in comune con quelle dei secoli passati, ma si aggiunge una passione per il grottesco che fornisce strane creature, né uomo né bestia, in agguato nei margini. Caratteristici dei manoscritti dell'Alto Gotico della prima metà del XV secolo, era l'uso massiccio di oro e bordi molto decorativi, pieni di fiori, foglie e animali.  
Libro delle Ore 
MINIATURE RINASCIMENTALI (STILE A BIANCHI GIRARE)  
 
Il termine Rinascimento è collegato a 200 anni compresi tra la metà del XIV secolo e la metà del XVI; è stato coniato da studiosi umanisti come Francesco Petrarca (1304-1374), Poggio Bracciolini (1380-1459) e Niccolò Niccoli (1364-1437) che lavorarono a Firenze e a Roma. Indicava un movimento di rinascita culturale e la riscoperta dell'arte classica che era molto diversa da quella gotica precedente. Questo rinnovamento si riflettè anche nelle miniature e lo stile gotico divenne troppo difficile da leggere, rispetto all'eleganza e alla chiarezza di questi nuovi libri.  
 
MINIATURE RINASCIMENTALI (NEOCLASSICHE) 
 
Parallelamente ai manoscritti umanistici nello stile a bianchi girare, gli studiosi di antichità con una passione per la civiltà romana, svilupparono un nuovo stile nell'Italia settentrionale, più classico. Questo movimento coinvolse amanuensi come Bartolomeo Sanvito (1435-1518) e Felice Feliciano (1433-1479), ma anche artisti come Andrea Mantegna(1431-1506) e Marco Zoppo (1433-1478). L'effetto di questi pittori sullo stile delle miniature è ben riconoscibile. Scudi, lance, stendardi ed elementi decorativi dell'antica Roma, sono derivati da monumenti commemorativi in onore degli eroi militari della Repubblica romana. Gli artisti dipingevano nel modo più realistico possibile, cercando di dare un effetto tridimensionale in risposta agli sviluppi artistici di quel tempo.  
 
 
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