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STUDI DI FISIOGNOMICA 
 
Nei tempi passati si pensava di poter comprendere il carattere di una persona dai lineamenti del viso che possedeva; era una credenza comune che l’unione dell’anima con il corpo lasciasse trapelare i tratti del carattere in tal modo e perciò furono fatti molti studi in proposito. Si sta parlando della Fisiognomica, a cui ovviamente oggi nessuno più crede, eppure questa idea diffusa in Grecia a partire dal V secolo a.C. tramite le teorie di Aristotele, nel Rinascimento era molto diffusa (si sa che sia Leonardo da Vinci che Michelangelo Buonarroti ci credevano come dimostrano alcuni dei loro disegni), e perfino nell’Ottocento restavano ancora molte persone a non dubitare della sua veridicità.  
La Fisiognomica si occupò tra le molte cose di studiare le similitudini tra i volti umani e quelle delle bestie e tutto quanto venne fatto non poteva che essere fatto tramite il disegno. I seguaci di questa teoria erano convinti che le persone con dei tratti fisici simili a quelli di determinati animali, come le aquile, i cani o le mucche, potessero avere dei caratteri simili a questi animali (vedi immagini in basso).  
All’uomo moderno ciò appare assurdo e il numero alto di testi che vennero dedicati nei secoli scorsi a questa materia di sicuro lo stupisce. Il più celebre fra tutti, fu il trattato in quattro libri di Gianbattista della Porta (1535-1615), realizzato nel 1586 per il cardinale Luigi d’Este. Certo nella finzione scenica e nella rappresentazione pittorica, è molto più facile far distinguere un cattivo da un buono se in possesso anche di una “faccia” da cattivo (magari con espressione malvagia al punto da stravolgerne i lineamenti), mentre i buoni dovranno sempre avere dei visi sublimi, questo fatto però, racchiude non pochi pericoli. Più ancora del numero di testi scritti sulla Fisiognomica, sorprende infatti che questa teoria considerata inaffidabile dal punto di vista scientifico, sia ancora seguita ai nostri tempi. Infatti viene ancora usata nei cartoni animati o nelle illustrazioni dei libri per bambini e il far lavorare la psiche umana in tal maniera per di più in età giovane, incide molto sul subconscio. La cinematografia si è mostrata più progressista affidando ruoli di “cattivo” anche ad attori bellissimi e viceversa, ma purtroppo rimane sempre qualcosa che fa sopravvivere l’idea nelle persone di cui fu convinto Aristotele: chi ha lineamenti brutti è cattivo e chi li ha belli è buono.  
(FAGR 3-9-13)  
 
Michelangelo Buonarroti  
Illustrazione dal manuale di Gianbattista della Porta  
Illustrazione dal manuale di Gianbattista della Porta  
 
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