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LA NATIVITA' 
 
Tra le scene più rappresentate in pittura la Natività è sicuramente nei primi posti della classifica. Il raccoglimento della famiglia intorno al nuovo nato diventa in questo soggetto una celebrazione stessa della vita, fatto che fu ed è ancora molto esaltato dalla dottrina cristiana.  
Nel 1200 nacquero numerose le Icone raffiguranti il momento della nascita di Cristo; le raffigurazioni immerse nell'oro come si usava a quel tempo, suggerivano idee alquanto irreali che idealizzavano tutto fino all'inverosimile.  
Nella Natività di Duccio di Buoninsegna ad esempio, appare più di una scena all'interno del dipinto e possiamo ammirare numerosi angeli che sorvegliano quanto avviene ai lati della capanna; è qui presente la spiritualità medioevale che non ascolta la ragione e ignora di conseguenza totalmente la ricerca del vero.  
Giotto di Bondone con la sua Natività eseguita nella Cappella degli Scrovegni a Padova, fu il primo a dare un senso di maggiore maternità a Maria, qui infatti ella si mostra mentre allunga le braccia per afferrare il figlio. Nei dipinti del Medioevo il distacco tra la madre e figlio (posto sempre in un giaciglio poco distante dai genitori), è sempre presente per evidenziare la natura spirituale di Gesù, piuttosto che quella umana.  
Anche i pittori fiamminghi seguivano tali norme per dipingere le Natività, le uniche differenze venivano date dalle interferenze delle fantasie fiabesche del luogo popolate da folletti e spiriti di vari generi. Il pittore Johann Koerbecke pose nella sua Natività in primo piano solamente la Vergine Maria, mentre il Bambino è di dimensioni incredibilmente piccole e circondato da angeli anch'essi di minuscole proporzioni, proprio come se fossero degli spiritelli sbucati da chissà dove. E' evidente il desiderio dell'artista di dare maggior rilievo all'opera della madre piuttosto di quella del figlio, il quale essendo ancora in fasce non l'ha ancora compiuta.  
Tra le Natività più insolite mai dipinte vi è quella secentesca del pittore Francisco-Josefa de Óbidos, dove Giuseppe e Maria vengono sostituiti da San Francesco e Santa Caterina da Siena (essi appaiono in un raccogliemento mistico e avvolti da luce caravaggesca, davanti al pagliericcio su cui è posato il Bambin Gesù).  
Nel corso dei secoli si sono susseguiti un altissimo numero di quadri di Natività (il maggior sviluppo si ebbe nel Seicento) diminuendo molto solo nell'Ottocento per divenire un genere quasi nullo nel Novecento. La sparizione di richieste di dipinti dedicati alla nascita di Cristo è legata alla fine della pittura figurativa avvenuta nel XX secolo (vedi: "La pittura del 1900"), ma la passione per tali immagini vive ancora oggi con santini dove si possono vedere foto di quadri antichi con tema dedicato alla Natività.  
Il compito di pubblicizzare l'importanza della famiglia nell'era moderna è affidato oltre che alla fotografia anche alla cinematografia, la quale è imbattibile nel produrre immagini capaci di indurre l'uomo a riflessioni profonde.  
(FAGR 1-12-11) 
 
Duccio di Buoninsegna (1250/60-1318) 
 
Giotto di Bondone (1267-1337)  
 
Johann Koerbecke (1410/20-1491)  
 
Andrea Previtali (1478-1528)  
 
Pellegrino Aretusi (1460-1523) 
 
Nicolas Poussin (1594-1665)  
Federico Barocci (1535-1612)  
 
Francisco-Josefa de Óbidos (1630-1684)  
 
Max Bentele (1825-1893)