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IL CAVALIERE AZZURRO (Astrattismo) 
 
Si definisce astratta o non figurativa, l’arte che non riproduce immagini riconoscibili. La mancanza di temi leggibili in arte non significa però una mancanza di significati, ma solo che essi vengono espressi dai colori, dalle linee e dalle forme compositive. Quando Gauguin scoprì che si poteva dipingere il mare rosso se lo si sentiva tale, fu il primo segnale di un processo che si andava verso una astrazione totale dal reale. Prima del Cavaliere azzurro vi erano già state in arte delle esperienze astratte da parte di pittori come Delaunay o altri cubisti e già nel Simbolismo si era indagato oltre il sensibile, ma in senso proprio, l’Astrattismo nacque nel 1910 con il primo acquarello astratto di Vasilij Kandinskij; l’anno successivo egli con Franz Marc, fonderà Der Blaue Reiter, il Cavaliere azzurro. Il nome del movimento derivò dalla passione di Kandinskij per l’immagine fiabesca dei cavalieri dalla spiritualità simboleggiata in azzurro.  
Il nuovo movimento diede inizio ad un arte fatta da improvvisazioni, ispirate da emozioni interiori dettate da impulsi psichici. Sarà il colore il principale mezzo comunicativo degli astrattisti, esso ebbe il compito di evocare nello spettatore ciò che suggeriva l’inconscio degli artisti. Tra tutti gli astrattisti il pittore più fantasioso sarà Franz Marc che dipingerà soprattutto animali blu d’ispirazione simbolista.  
Molte opere di Kandinskij furono distrutte dai nazisti che considerarono la sua, un’arte degenerata.  
 
Franz Marc