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PITTURA OMNIA rivista della FAGR
IL PITTORE BANDITO DA RIMINI 
 
La maggior parte dei dipinti del pittore romagnolo Guido Cagnacci (1601-1663), nato a Santarcangelo di Romagna, vennero considerati dai suoi contemporanei e a lungo anche dopo, veramente scandalosi. Tanto erotismo in immagini pittoriche non si era mai vista prima e l'imbarazzo che lui creò fece calare un gran silenzio dopo la sua morte su tutto quanto lo riguardava. Tuttavia qualcosa si scrisse su lui e anche di abbastanza scottante, specialmente del periodo in cui lavorò a Rimini.  
Leggendo delle carte dell'archivio segreto del Vaticano (nel Cinquecento la città romagnola era passata dalle mani dei Malatesta a quelle dei pontefici), si scopre che Teodora Stivivi, la bella e giovane vedova del capitano Battaglino Battaglini, appartenente ad una famiglia nobile riminese, aveva nel 1628 dato scandalo perdendo la testa per Guido Cagnacci; la nobildonna aveva anche accettato di fargli da modella, cosa questa considerata inaudita. Erano quelli i tempi dove un artista appariva come un qualsiasi artigiano di classe sociale molto bassa, tanto bassa che la famiglia Stivivi sentendosi disonorata, fece rinchiudere l'innamorata nel monastero delle Convertite, un reclusorio per donne di malaffare. Fu un brutto colpo per il pittore che intendeva sposarla e con lei mettere su famiglia, così si decise a profanare il convento per far fuggire la sua amata.  
Teodora si era travestita da uomo, ma nonostante questo vennero scoperti. Nessun lieto fine vi sarà purtroppo per la loro storia d'amore perché la giovane dovrà rimanere chiusa tutta la vita in convento e Cagnacci sarà costretto a fuggire perché bandito da Rimini, pena la morte. Dopo l'artista avrà una vita molto turbolenta e in alcuni cartacei verrà definito bizzarro e stravagante, ma probabilmente fu solo uomo cacciato dalla sua terra che visse come un disperato.  
A Venezia dove lavorò sotto falso nome (si fece chiamare Guido Canlassi da Bologna), sembra s'incontrasse con una donna anche lei travestita da uomo, forse cercava di rivivere il suo grande amore di gioventù, ma non trovò più l'amore vero. Guido ebbe una certa fama come pittore della cerchia di Ludovico Carracci, però non si trovò mai bene ovunque andasse. Morì a Vienna dove creò il suo ultimo capolavoro.  
Solo in tempi recenti il suo esprimere in arte i desideri sessuali costituirà un fatto verrà veramente apprezzato da tutti, probabilmente perché nel XX secolo gli artisti sempre protesi a distruggere la forma figurativa delle immagini non si occuparono più di tale argomento e allora si prese a guardare con interesse quanto in proposito avevano fatto nei secoli precedenti. 
 
(FAGR 8-11-16) 
 
 
 
 
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