INDIVIDUA IL PERIODO STORICO DI UN QUADRO - PARTE 9
Nel XVII secolo accanto all'arte barocca di Annibale Carracci ci sarà la corrente anticlassicista di Caravaggio, la quale ebbe molti seguaci e ammiratori.
1) Sviluppo del Naturalismo caravaggesco.
Accanto all'arte di Caravaggio vi fu quella del pittore spagnolo Diego Velaquez (1599-1660). Durante la sua formazione a Siviglia, egli venne senz'altro in contatto con delle opere caravaggesche che influenzarono molto la sua arte (fece anche un viaggio a Roma e a Napoli dove Caravaggio lasciò delle opere).
"Apollo nella fucina di Vulcano" di Velazquez
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Il naturalismo caravaggesco portò una vera rivoluzione nell'arte. Velaquez seppe (come si può notare in “Apollo nella fucina di Vulcano”), reagire alle convenzioni tarde manieristiche cogliendo nella realtà i suoi aspetti più comuni proprio come fece Caravaggio. Il naturalismo caravaggesco si distingue come stile pittorico per il suo calarsi nella vita reale presentando l'ispirazione classica attraverso uomini del popolo con normali reazioni umane. Velaquez non cercò mai la provocazione come fece Caravaggio, al contrario fu pittore di corte del re Filippo IV d'Asburgo ed ebbe molti incarichi onorifici proprio per il suo lavorare assecondando i potenti, tuttavia non rifiutò le novità pittoriche del caravaggismo e lo adattò alle sue esigenze. Come lui fecero poi tutti i pittori secenteschi affascinati dalle novità portate in pittura da Caravaggio.
2) L'aspetto luministico caravaggesco
Per riconoscere lo stile caravaggesco è di grande importanza anche guardare l'aspetto luministico di una opera pittorica. Caravaggio usò far emergere dal buio con fasci di luce i protagonisti dei suoi quadri e gli sfondi scuri furono così una caratteristica del suo stile pittorico.
“Apollo e Marsia” di Ribera
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Nelle città dove Caravaggio soggiornò durante la sua fuga per sfuggire ad una condanna per omicidio, nel Seicento il caravaggismo ebbe poi un grande seguito. A Napoli operò il pittore spagnolo Jusepe de Ribera detto lo Spagnoletto (1588-1652), il quale assimilò molto la pittura caravaggesca, soprattutto ad inizio carriera e seguì con rigore il naturalismo caravaggesco.
Egli diede grande importanza anche agli aspetti luministici caravaggeschi come si può notare in “Apollo e Marsia” dove cercò di fomentare pietà nell'osservatore seppure lo fece con meno rigore della sua gioventù (le figure e soprattutto i colori sono meno cruenti). Egli inviò parecchie tele in Spagna ed esse furono importantissime per i pittori che non potevano permettersi viaggi in Italia e volevano imparare le novità pittoriche.
3) L'anticlassicismo caravaggesco come provocazione
L'anticlassicismo caravaggesco nel Seicento fu seguito da un solo pittore per tutta la vita, si tratta del romano Bartolomeo Manfredi (1580 ca.-1624), il quale proprio per questo si pensa fosse un amico di Caravaggio. Lo stile pittorico anticlassico caravaggesco vuole che si attacchi con brutalità l'idealismo classico, esattamente come fece il grande maestro lombardo ed è quello che fece Manfredi, il quale dipinse in tutte le sue tele soggetti popolari come banditi, giocatori, soldati, indovini ecc. con un realismo capace di sconvolgere non poco i benpensanti del suo tempo.
“Castigo di Cupido” di Bartolomeo Manfredi
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4) Novità dell'illuminazione artificiale
Manfredi fu un caravaggista di prima generazione i cui lavori pittorici verranno molto studiati nel nord Europa durante Seicento. Suo seguace fu Gérard Seghers (1591-1651) di Anversa che soggiornò molto tempo in Italia. Egli imitando quella che fu definita per la prima volta dal pittore Joachim von Sandrat “genere alla Manfredi”, introdusse nell'arte pittorica la novità della illuminazione artificiale.
"La negazione di San Pietro" di Seghers
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5) Ascendenze caravaggesche
Le novità caravaggesche nel XVII secolo apparirono anche nella pittura di pittori barocchi come Rubens, il quale fece il quadro: “Amore e Psiche” citando lo stile del grande Caravaggio.
"Amore e Psiche" di Rubens
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In “Amore e Psiche” il grande maestro fiammingo propose un contrasto luministico di ascendenza caravaggesca tra lo sfondo in ombra e la fiaccola, la quale squarciando l'oscurità ne rivela i corpi. Il suo “Sileno ebbro” fu inoltre molto studiato in Europa.
Per mettersi in competizione con lui il grande pittore Anton Van Dyck ne eseguì una copia accentuando il tono drammatico con l'aspetto tipico dei dipinti anticlassici.
"Sileno ebbro" di Van Dyck
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Riassumendo
Le inquietudini del secolo XVII porteranno molti pittori ad opporsi alla visione trionfante Barocca e il fenomeno di dissidenza darà il via alla fortuna del caravaggismo, il quale però si mescolò a diversi stili, compresi quelli tardo manieristici. Le novità caravaggesche si manifesteranno in pittura con toni drammatici, colori scuri e un realismo dall'impronta ancora evasiva, capace di mostrarci bene le ambiguità latenti di fondo della sensibilità secentesca.
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