IL SIMBOLISMO
La pittura come espressione di idee attraverso simboli, nacque in Francia con artisti che probabilmente sperando di non urtare troppo i critici conservatori, si espressero con misteriose allusioni e allegorismi inquietanti. Il linguaggio simbolista s’ispirò al mondo antico e parlò spesso attraverso i simboli mitologici amatissimi dai reggimi autoritari; la loro tecnica pittorica non fu affatto provocatoria come quella degli Impressionisti, tuttavia, non furono comunque bene accetti al Salon Ufficiale. Essi piacquero però molto ai letterati e ai poeti, i quali rimasero entusiasti delle loro opere e le pubblicizzarono sui loro libri.
Tra i più importanti simbolisti francesi vi furono Gustave Moreau (1826-1898) e Pierre Puvis de Chavannes (1824-1898), i quali sostennero il loro gusto dello strano mischiato al prezioso con una raffinata esecuzione cromatica.
In Europa negli anni 1880-90, si vide l’affermazione delle tendenze simboliste un po’ ovunque e la figura principale fu lo svizzero Bocklin (1827-1901), che fu presente a Monaco prima e poi a Firenze, dove attorno a lui, si formò una cerchia di artisti d’ispirazione simbolista. Tra i simbolisti italiani più importanti vi fu Giulio Aristide Sartorio che a fine secolo, divenne il protagonista della grande decorazione modernista.
Moreau "L'unicorno"
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Bocklin "Pirati all'attacco"
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