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ROVINE DELL'ANTICA ROMA 
 
Quando si parla di architetture dipinte dell'antica Roma, subito si pensa a Giovanni Paolo Panini (o Pannini 1691-1765) il più famoso paesaggista romano del suo tempo. Egli realizzò una serie di vedute con i resti della gloria dell'antico Impero di grande effetto artistico. Grazie a lui, noi possiamo ancora vedere il Colosseo così come appariva nel XVIII secolo senza strade asfaltate attorno. Naturalmente il pittore come si usava in passato, dava anche spunti immaginari come il togliere alcuni edifici o l'avvicinarne altri lontani in realtà tra loro di alcuni chilometri, ma ciò rendeva i dipinti talmente ricchi di fascino da emozionare sempre fortemente l'osservatore. Un esempio esplicito del lavoro di Panini è la sua “Veduta del Foro romano” dove tolse dalla scena alcuni edifici per lasciare libera la vista dell’Arco di Settimio Severo con la Colonna del Tempio di Saturno.  
Nei suoi dipinti inoltre non mancano mai figure di passaggio o turisti in contemplazione delle architetture di Roma perduta.  
Ad essere più famoso di lui come paesaggista nella storia dell'arte, fu però Canaletto.  
Seppure diede molto risalto alle vedute di Venezia, sua città natale, questo artista non rimase certo indifferente alle bellezze delle rovine romane, difatti dipinse una serie di lavori chiamati “Capriccio Romano”, dove i soggetti principali sono appunto vedute di Roma. Celebre tra i "Capricci" sono la raffigurazione del "Colosseo e del tempio di Vespasiano" (nell'immagine in basso), dove appare tutta la sua maestria nell'immortalare in prospettiva i luoghi suggestivi.  
Molti furono i pittori che in passato ritrassero Roma durante i viaggi in città italiane per gli studi necessari a chi voleva lavorare come artista e tra questi ad eccellere nel raffigurare architetture romane vi è: Bernardo Bellotto che realizzò scorci di Roma dove spesso appaiono piccole figure e Pierre Nicolas Brisset (1810-1890), il quale immortalò il ponte Nomentano, uno dei più importanti nell’antica Roma; una leggenda risalente a secoli dopo la caduta dell'impero romano, vuole che fu proprio su questo ponte che Carlo Magno e Leone III fecero il loro famoso incontro.  
(FAGR 1-5-12) 
Giovanni Paolo Pannini 
 
Giovanni Paolo Pannini 
 
Giovanni Paolo Pannini 
 
Giovanni Paolo Pannini 
 
Canaletto 
 
Bellotto 
 
Brisset