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ANEDDOTI 
 
ANGUISSOLA SOFONISBA e ANTON VAN DYCK  
Durante la sua gioventù Antoin Van Dyck soggiornò in Italia per studiare l'arte della pittura; si fermò anche Genova dove ebbe modo di conoscere la pittrice Sofonisba Anguissola, ormai ottantenne e cieca, nella casa dei Lomellini. Antoin incontrò più volte la pittrice e disse in seguito:-Ho imparato di più sull'arte del colore da questa cieca che da tutti gli altri pittori vedenti.-  
 
GIOVANNI BOLDINI  
Giovanni Boldini oltre ad essere un famoso pittore di bellezze femminili, era anche un esperto del bel mondo; un suo amico un giorno gli domandò che differenza ci fosse tra le "cocottes" e le dame del bel mondo.  
Boldini gli rispose:  
-C'è solo una differenza: Le "cocottes" non sempre riescono a sembrare delle dame, ma le dame sono sempre uguali alle "cocottes".-  
 
JAN BRUEGEL IL VECCHIO  
Un giorno venne ordinato un quadro Bruegel, che dipinse un bel paesaggio con una romantica chiesa, ma nessun uomo. Quando il committente vide il quadro ci rimase male e gli disse:  
- Avete dimenticato di metterci le figure-  
-No- rispose il pittore- non ho dimenticato di dipingerle, la gente è tutta in chiesa.-  
-Allora- rispose il committente- ripasserò a ritirare il quadro quando tutti saranno usciti di Chiesa.-  
 
ANNIBALE CARRACCI E IL DOMENICHINO  
Si dice che Domenico Zampieri, detto il Domenichino, fosse tardo in tutto specialmente nel dipingere e i suoi compagni allievi come lui di Annibale Carracci, lo prendevano in giro soprannominandolo "il Bove". Il Carracci spesso bandiva delle gare di pittura tra gli allievi alle quali il Domenichino non partecipava a causa della sua timidezza, ma un giorno si fece coraggio e tra le risa dei compagni, si decise a partecipare. Non appena il Carracci vide il lavoro del ragazzo disse: -Il campo della pittura grazie a questo bove diventerà fertilissimo per merito del solco che ci lascerà-  
E vinse il premio.  
 
DOMENICHINO  
Si racconta che Domenico Zampieri detto il Domenichino, fosse molto perfezionista. Un amico un giorno lo rimproverò dicendogli: -Impieghi troppo tempo su un quadro, non fai che ritoccarlo! Se fossi meno pignolo e più veloce nella consegne, guadagneresti molto di più!-  
-E' vero- ammise il Domenichino. -Ma io ho un padrone molto difficile da accontentare e sempre alla ricerca della perfezione.-  
L'amico allora gli chiese a chi si riferisse e il pittore gli rispose: -Io stesso.-  
 
CIMABUE E GIOTTO  
Si racconta che il giovane Giotto quando era ancora a bottega presso Cimabue, dipinse una mosca sul naso ad una figura creata dal maestro e che Cimabue si accorse dello scherzo, solo dopo aver fatto più volte il gesto con la mano per mandarla via.  
 
GIOTTO  
Si narra che il re Roberto d'Angiò chiese a Giotto di dipingergli il suo reame ed egli lo raffigurò come un asino che pur avendo già un basto sul dorso, ne fiutava un altro desiderandolo; allora il re gli chiese cosa significasse quel dipinto e Giotto rispose:-L'asino è il popolo, porta il vostro governo sulla schiena e ne desidera un altro non capendo che sarebbe uguale al vostro.-  
 
TIZIANO E CORREGGIO  
Si racconta che quando Tiziano passò da Parma mentre era al seguito di Carlo V, andò a visitare gli affreschi di Antonio allegri detto il Correggio. Il canonico del Duomo vedendolo osservare attentamente i dipinti, gli si avvicinò e gli disse: - Maestro, queste sono pitturacce! Non hanno alcun valore! E' già stato deciso di farle cancellare!-  
- Guardatevene bene dal farlo!- esclamò Tiziano allarmato. - Se non fossi Tiziano, vorrei essere senz'altro Correggio!-  
 
GUSTAVE COURBET  
Un amico chiese un consiglio a Gustave Courbet riguardo al matrimonio e il pittore gli consigliò una certa signorina: - Sembra un angelo- gli dice, ma l'amico rifiutò trovandola troppo dipinta.  
Courbet allora gli rispose serio:-Sinceramente, hai mai visto un angelo che non fosse dipinto?-  
 
JACQUES-LOUISE DAVID E JOSEPH-MARIE VIEN  
Si dice che quando un giorno David lodò le opere del suo maestro Joseph-Marie Vien, questi gli rispose: -Tra tutti i miei capolavori, quello che mi darà più orgoglio sei tu!-  
 
EDGAR DEGAS  
Edgar Degas si sposò una sua modella e si racconta che quando la vide il giorno delle nozze esclamò:  
-E' davvero molto graziosa vestita!-  
 
GUERCINO  
Si racconta che la regina Cristina di Svezia andò personalmente a fare visita al pittore Francesco Barbieri, detto il Guercino, e non appena lo vide gli strinse la mano dicendogli:  
-Mi faccia toccare la mano che crea tante meraviglie!-  
 
LEONARDO DA VINCI 
Pare che Leonardo da Vinci entrò al servizio di Ludovico il Moro non come pittore, ma come musicista; si dice infatti che quando il Moro bandì un concorso per musicisti, Leonardo vi si presentò e suonò un'arpa inventata da lui. Fu talmente bravo che gli altri partecipanti si arresero di fronte alla sua abilità.  
 
LEONARDO DA VINCI 
Si dice che Leonardo venisse pagato mensilmente dal comune di Firenze, per un suo lavoro. Un mese quando andò a ritirare lo stipendio, il cassiere cercò di darglielo tutto in quattrini spiccioli. Leonardo però li rifiutò dicendogli: -Vi sembra forse che io sia un pittore da spiccioli?!-  
 
LEONARDO DA VINCI E IL VERROCCHIO  
Si dice che il Verrocchio dopo aver fatto raffigurare un angelo in un suo quadro dal giovane Leonardo da Vinci, rimase talmente sconvolto dalla bellezza del dipinto del suo allievo, che smise di dipingere e da quel giorno non toccò più un pennello, dedicandosi solamente alla scultura.  
(Il quadro in questione è il Battesimo di Cristo del Verrocchio conservato al museo degli Uffizi a Firenze; l'angelo sulla destra dello spettatore è del Verrocchio, mentre quello sulla sinistra è stato realizzato dal giovane Leonardo e qui, già si nota una straordinaria tecnica innovativa).  
 
ANDREA MANTEGNA  
Si narra che papa Innocenzo VIII chiese ad Andrea Mantegna di dipingere le quattro virtù cardinali e i sette peccati capitali; a lavoro compiuto il pittore padovano scontento del compenso che gli diede il pontefice disse: -Ci sarebbe un ottavo peccato mortale da dipingere: l'ingratitudine-  
-E' vero- ammise Innocenzo VIII, che aveva ben capito a cosa si riferisse il pittore. - Ma c'è anche una quinta virtù, ovvero la pazienza.-  
 
EDOUARD MANET  
Si racconta che un giorno un cliente si presentò da Manet e gli chiese di realizzarli un dipinto che raffigurasse un mazzo di asparagi, offrendogli come ricompensa una somma veramente irrisoria.  
Manet allora gli rispose: - A questo costo posso darle solo un'asparago.-  
-D'accordo- accettò il cliente.  
Fu così che Manet mantenne la parola e nel 1928 ad un'esposizione che si fece in Francia della pittura di Manet, comparve un quadro raffigurante un solo asparago.  
(Il quadro protagonista di questo aneddoto è l'Asparago, ora al Museo d'Orsay di Parigi)  
 
MICHELANGELO BUONARROTI  
Si racconta che il figlio del pittore Francesco Francia fosse molto bello e quando Michelangelo lo vide esclamò:  
-Tuo padre è più bravo a fare le figure vere che quelle dipinte.-  
 
MICHELANGELO BUONARROTI  
Si narra che un giorno Michelangelo venne fermato da un usciere che gli impedì di andare dal papa Giulio II; riferendogli l'ordine ricevuto gli disse:  
-Il Papa non può ricevervi, Signor Buonarroti.-  
Michelangelo allora si indignò a tal punto che rispose:  
- Verrà il giorno in cui il Papa vorrà vedermi e non potrà farlo!-  
Subito dopo fuggì da Roma.  
 
MICHELANGELO BUONARROTI  
Si narra che un giorno chiesero a Michelangelo in merito ad un dipinto nel quale spiccava un magnifico bue:  
- Sa dirci maestro perché il bue è il soggetto meglio riuscito di tutto il quadro?-  
- Perché ogni pittore sa ritrarre molto bene se stesso!- rispose lo scultore di Caprese.  
(Probabilmente il dipinto di cui si parla in questo aneddoto, è il "San Luca ritrae la Madonna" -Roma, Accademia di San Luca- datato 1511 circa, attribuito prima a Raffaello poi ai suoi allievi, dato che alle spalle del Santo alcuni critici hanno riconosciuto la figura di Raffaello stesso).  
 
RAFFAELLO E MICHELANGELO  
Si dice che Raffaello amasse molto i suoi discepoli e insegnasse i segreti della pittura vivendo con loro in grande armonia. Egli era sempre seguito da una cinquantina di persone tra allievi e estimatori, i quali a loro volta lo stimavano e amavano. Michelangelo al contrario non voleva allievi, ne amava essere circondato dalla gente e per questo andava sempre in giro da solo. L'astio tra i due grandi maestri è famoso ancora oggi. Sembra che un giorno Michelangelo vedendo Raffaello in piazza San Pietro con al seguito tutti i suoi discepoli gli disse:  
- Sembri un capitano con il suo corteo!-  
E l'urbinate gli rispose:  
- Tu invece sei sempre solo come il boia!-  
 
RAFFAELLO SANZIO  
Un giorno chiesero a Raffaello:- Maestro, come ha fatto a raggiungere un così alto grado di perfezione nelle sue pitture?-  
Il grande pittore d'Urbino rispose:- Non tralasciando mai nulla, neanche un particolare!-  
 
RAFFAELLO SANZIO  
Si racconta che davanti ai dipinti di Pietro e Paolo realizzati da Raffaello, due cardinali esclamarono: - Maestro, questi colori sono troppo vivaci-  
Il Sanzio risentito da quelle critiche rispose:  
- La cosa non dovrebbe meravigliarvi, li ho dipinti così come sono adesso in paradiso, ovvero rossi dalla vergogna, visto che la Chiesa è in così cattive mani!-  
 
JEAN-FRANCOIS MILLET  
Si racconta che un mercante di quadri si lamentò un giorno con Jean-François Millet, dicendogli che le mucche dei suoi quadri sembravano uscite da un letamaio.  
-Sembra di sentire la puzza della stalla, non potrebbe farle più pulite?-gli domandò il mercante.  
Millet allora gli rispose:-Da dove vorrebbe che uscissero delle mucche, da un salotto della buona società?-  
 
BARTOLOME' ESTEMBAN MURILLO  
Si dice che Bartolome' Esteban Murillo fosse molto devoto e un giorno imentre si trovava in un convento a dipingere un quadro raffigurante Gesù, invece di lavorarlo se ne stava seduto con le mani in mano.  
Il priore sorpreso nel vederlo non far nulla gli chiese:  
-Come mai non hai ancora finito il quadro?-  
Il pittore spagnolo allora gli rispose:-Sto aspettando che Gesù mi venga a parlare.-  
 
NICOLAS POUSSIN  
Si racconta che Nicolas Poussin avesse dipinto lo Sposalizio della Vergine per l'altare di una chiesa e un amico gli fece notare dei difetti all'interno dell'opera.  
-A quanto pare è difficile fare un buon matrimonio anche in un quadro!- esclamò il pittore francese.  
(FAGR 24-6-09)  
 
PIERRE-AUGUSTE RENOIR  
Si dice che il pittore Renoir per intrattenersi durante i suoi ultimi anni a Cagnes-sur-Mer, si fosse abbonato ad una rivista di commedie in appendice e che non le legesse per intero, ma saltando da un punto all'altro. Un giorno il figlio gli chiese cosa stesse facendo e il pittore rispose:  
-Leggo il primo atto di una commedia, il secondo di un altra e il terzo atto di un'altra ancora... è da non credere come leghino bene insieme!-  
 
PIERRE-AUGUSTE RENOIR  
Un giorno chiesero a Renoir quale fosse la moda femminile che amasse di più dipingere e il pittore francese rispose:  
-La donna nuda.-  
 
JOSHUA REYNOLDS  
Pare che il pittore Reynolds fosse in contatto con il compositore Franz Joseph Haydn grande amatore di belle donne. Un giorno egli ritrasse la cantante inglese Elizabeth Billington nelle vesti di Santa Lucia nell'atto di ascoltare una musica divina.  
Quando il pittore chiese ad Haydn cosa ne pensasse del quadro, il compositore gli rispose:  
-La Billington è la più bella delle donne, ma c'è un'errore.-  
Sorpreso Reynolds gli chiese quale fosse e Haydn rispose:  
-Dovrebbero essere gli angeli in estasi ad ascoltare la Billington!-  
 
PIETER PAUL RUBENS  
Un giorno un'alchimista si presentò a Rubens per chiedergli di prestargli metà della somma necessaria per le sue ricerche sulla pietra filosofale con la promessa di dividere a metà i guadagni futuri. Ruben gli rispose franco:  
-Non ho più bisogno di cercare la mia pietra filosofale, l'ho già trovata.-  
L'alchimista allora gli chiese quale fosse e il pittore fiammingo gli mostrò la sua tavolozza dei colori e i pennelli.  
 
PIETER PAUL RUBENS  
Si narra che ad un ricevimento a Corte un gentiluomo domandò chi fosse un gentiluomo riverito da tutti e il vicino gli rispose sorpreso:  
-Non lo conoscete? Ma è il cavaliere Pieter Paul Rubens, il grande pittore!-  
-Capisco. Dev'essere un gran signore che per passatempo fa il pittore- gli rispose il gentiluomo.  
Ma il vicino lo corresse: -Al contrario, è un pittore che per passatempo fa l'ambasciatore!-  
 
PIETER PAUL RUBENS  
Pare che un allievo di Rubens, Abraham Janssens, invidioso della fama del suo maestro, lo sfidò arrogantemente ad una gara di pittura. Ruben allora gli rispose che avrebbe accettato volentieri la sua sfida, ma solamente quando fosse stato alla sua altezza.  
 
TIZIANO VECELLIO  
Si dice che il grande Tiziano ogni volta che si recava a dipingere un ritratto diceva:  
-Vado a compromettere la mia reputazione.-  
 
TIZIANO VECELLIO 
Si dice che durante il Sacco di Roma avvenuto nel 1527, i lanzichenecchi avessero rovinato alcuni degli affreschi di Raffaello e che subito il papa ne avesse chiesto il restauro. Quando Tiziano giunse a Roma, incontrò Sebastiano del Piombo e gli chiese di poter visitare gli affeschi di Raffaello. Sebastiano lo accompagnò e quando Vecellio vide i ritocchi che erano stati fatti agli affreschi di Raffaello, iniziò a gridare indignato:  
- Chi è quell'imbecille che ha osato aggiungere simili orrori ad un tale capolavoro?!- al che Sebastiano rispose tra l'offeso e il mortificato: -Io.-  
 
ANTOINE VAN DYCK  
Si narra che i canonici di Courtrai avessero definito uno "scarabocchio" il Cristo in croce dipinto da Van Dyck, ma quando si resero conto dell'errore commesso, pregarono il pittore di dipingere per loro un altro quadro. Il pittore fiammingo però ancora offeso rispose:  
-Avete molti altri scarabocchi qui a Courtrai! Per quanto mi riguarda d'ora in poi dipingerò solamente per gli uomini e mai più per gli asini!-  
 
ANTOINE VAN DYCK  
Si racconta che durante un ritratto che Van Dyck fece alla regina d'Inghilterra, questa gli chiese perchè dedicasse tanta attenzione nel dipingere le mani. Il pittore fiammingo gli rispose:  
-Maestà, è da queste mani che spero di avere la giusta ricompensa per il mio lavoro.-  
 
VELAZQUEZ  
Si dice che il grande pittore spagnolo Diego Velazquez nel suo famoso dipinto "Le damigelle d'onore", ritrasse all'interno del quadro anche se stesso. Filippo IV lo ammirò entusiasta eppure disse che al dipinto mancava qualcosa. Allora Velazquez preso il pennello in mano, aggiunse sul petto del suo autoritratto la croce di San Giacomo.  
 
ANDY WARHOL  
Un giorno chiesero a Truman Capote cosa pensasse di Andy Warhol, l'inventore della "Pop-Art".  
Lo scrittore rispose:-Warhol è come una sfinge senza segreti.-  
(FAGR 10-3-10)  
 
Raffaello 
 
Guercino 
Van Dyck 
 
 
 
Bibliografia: 
Dizionario degli aneddoti di Michele Francipane -Dizionari BUR 2002