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MARTE SOTTOMESSO ALL'AMORE 
 
L'amore vince su tutto, guerra compresa. In passato questa idea venne molto rappresentata in pittura con dipinti che vedevano Marte, dio della guerra, completamente soggiogato da Venere, la dea dell'amore. Raffigurare il dio guerriero vinto dal più delicato dei sentimenti, era un modo per ricordare alle genti quanto sia molto più potente l'amore dell'odio.  
Dai greci antichi Ares (Marte per i romani), figlio di Zeus e Era, fu guardato sempre con disprezzo, giacché essi detestavano la guerra; i romani invece lo stimarono molto avendo fondato il loro impero sullo spirito battagliero.  
Il dio della guerra inizierà ad essere visto nell'arte pittorica completamente dominato dall'amante Afrodite (Venere per i romani) verso la fine dell Medioevo. Il primo a pensare Venere invaghita di Marte fu Omero, il quale descrisse la loro scabrosa relazione nella sua "Odissea". Il mitografo romano Ovidio rielaborò il racconto omerico per introdurlo nelle sue "Metamorfosi" da cui inseguito attinsero tutti i pittori a partire dal Quattrocento. Con l'inizio dell'Umanesimo si trovarono perfette le storie mitologiche da usare per sviluppare i concetti cristiani (come appunto l'inferiorità dal punto di vista spirituale della guerra rispetto all'amore) e la pittura che s'ispirava ai testi più in voga, vide l'esplosione di tale soggetto nell'arte pittorica. E' così nacquero tantissimi capolavori in cui il guerriero più violento dell'Olimpo viene visto alla completa mercé della sua amante.  
Marte appare in ogni opera di aspetto molto energico, anche se cambia tutto il resto, ad esempio: egli è addormentato per Piero di Cosimo e Botticelli, legato da Cupido per Veronese e Isodoro Bianchi ecc.  
Isidoro Bianchi da Campione realizzò un'allegoria dove ad essere sottomesso all'amore è Mercurio (vedi articolo: Ermes, il dio padre dell'Alchimia), qui inteso come la ragione.  
Il tema di Marte sottomesso all'amore fu usato moltissimo nel Cinquecento e nel Seicento anche per le allegorie matrimoniali (fu Tiziano a lanciarne la moda), richieste da novelli sposi per incarnare la perfetta armonia dei coniugi.  
(FAGR 3-3-12) 
 
Piero di Cosimo (1461-1522)  
 
Sandro Botticelli (1445-1510)  
 
Paolo Veronese (1528-1588)  
 
Paolo Veronese (1528-1588)  
 
Isidoro Bianchi da Campione (1581-1662)