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LE ACCADEMIE DI BELLE ARTI, SUE ORIGINI E CONSEGUENZE: LE ORIGINI 
 
Le botteghe artistiche furono molto fiorenti in Italia fino alla fine del XVI secolo. I ragazzi vi entravano a pagamento verso i dodici anni di età e sempre in bottega, vivevano e dormivano. Il maestro si occupava oltre che al loro mantenimento, di insegnare tutto quanto potesse essere utile nel lavoro di pittore, non solo a dipingere, ma anche a preparare le varie colle, i colori, i telai, le tavole, i muri per gli affreschi, scolpire, fondere e altro ancora.  
Ma quando e perchè ad un certo punto le botteghe sparirono per essere sostituite dalle Accademie che conosciamo oggi?  
L'Accademia più antica risulta quella di Perugia e risale al 1573. Essa sorse circa cinquant'anni dopo la morte del maestro che diede vita alla più importante bottega umbra mai nata, ovvero Pietro Vannucci, meglio conosciuto come il Perugino (dalla cui bottega uscirà Raffaello Sanzio, il quale in Umbria ebbe modo di lavorare nella sua gioventù).  
Quale altro pittore umbro si ricorda dopo il 1573? Sicuramente non si affaccerà alla memoria neppure dei più colti studiosi un nome o non si spiegherebbe il tanto decantato tonfo dell'arte italiana nel Seicento. Chi non ha mai letto che il centro dell'arte in tale secolo si sposterà dall'Italia per andarsene all'estero e non tornare mai più?  
Il "Catalogo regionale dei beni culturale dell'Umbria- Museo dell'Accademia di Belle Arti di Perugia: Dipinti" (Electa-Editori Umbri Associati), cita quasi in ogni pagina pittori anonimi e un Simone Ciburri con un Benedetto Bandiera, tra i più significativi esponenti della pittura riformata a Perugia" (Teza, 1988, pp 634-635).  
Chi ha il coraggio di definire il Ciburri e il Bandiera pittori noti?  
Usiamo invece il coraggio per domandarci come mai dopo la nascita di tanti geni a partire da Giotto per finire con Caravaggio morto nel 1610 (artisti cresciuti in bottega), con la nascita delle Accademie non se ne videro più?  
Il Signor Alessandro Marabottini Marabotti sempre nel Catologo regionale dell'Umbria (introduzione a pag. 14), risponde così a questo quesito:  
-[...] Purtroppo, come ho detto, nell'Ottocento il bagaglio culturale tradizionale, costituitosi sotto l'egida tirannica di Perugino e di Raffaello, impedì ai membri della nostra accademia, come a quelli di tutte le accademie e le burocrazie artistiche italiane, di intendere le vere novità del secolo.[...]-  
Signori, prima o poi qualcuno doveva dirlo. Il Perugino e Raffaello furono in realtà due tiranni perchè colpevoli di aver creato un' arte che piacesse troppo a tutti quanti.  
"Burocrazie artistiche..." interessante espressione. Marabottini intendeva forse per burocrazia artistica, la capacità di fare una pittura che piacesse ai politici del suo tempo sostenitori dell'arte classica cinquecentesca?  
Perchè se le Accademie iniziarono a mostrare fin da subito il poco sviluppo dei grandi talenti, esse sono dopo cresciute come funghi un po' dovunque?  
Accademia degli Incamminati del 1580  
Accademia di San Luca del 1593  
Accademia di Lucca del 1640  
Albertiniana di Torino del 1652  
Bologna del 1710 (ufficialmente nel 1802 legge napoleonica)  
Milano del 1776  
Le conseguenze delle nascite di queste Accademie saranno nel prossimo articolo intitolato: Le Accademie di Belle Arti, sue origini e conseguenze: le conseguenze.  
(FAGR 18-1-11)  
 
 
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