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LORENZO LOTTO 
 
Lorenzo Lotto (Venezia 1480- Loreto 1556-7) appartiene al gruppo di pittori rivalutati in epoca moderna e precisamente nel suo caso, dal grande critico d'arte Bernard Berenson che lo pose tra i principali interpreti del Rinascimento veneziano del XVI secolo.  
Secondo il Vasari fu allievo di Giovanni Bellini, cosa non difficile da ipotizzare in quanto questo artista fece a Venezia da maestro a tutti i grandi pittori del Cinquecento.  
Per lo stile pittorico del Lotto però, fu molto più incisivo l'arrivo nella città lagunare di Durer nel 1494 (vi resterà per un anno), da cui prese il realismo dei particolari e la visione di una natura alquanto misteriosa. Di indole schiva e anticonformista, nella sua città natale dove primeggiava a quei tempi il pittore Tiziano, Lorenzo non venne mai apprezzato come dovuto. Ricevette parecchie umiliazioni, ma piuttosto di tradire i suoi ideali artistici, preferì spostarsi e vagabondare in zone lontane dai centri d'arte più importanti sempre alla ricerca di maggiori apprezzamenti (li trovò in Lombardia e nelle Marche).  
Nel 1503-4 fu a Treviso al servizio del vescovo Bernardo de'Rossi che amava circondarsi di letterati e artisti e lui gli commissionò anche un ritratto. Lotto fu un ottimo ritrattista e in questi suoi lavori si può ritrovare un realismo e una ricerca psicologica notevole. Sempre nei pressi di Treviso, eseguì la grande pala intitolata: “Sacra Conversazione” nella chiesa di Santa Cristina al Tiverone, la quale gli diede la fama necessaria per essere chiamato nelle Marche dai frati domenicani di Recanati con cui tenne per tutta la vita dei buoni rapporti. Le decorazioni fatte qui piacquero tanto che il papa Giulio II, lo volle a Roma assieme ad altri artisti per decorare le sue stanze; era il momento in cui avrebbe potuto consacrarsi definitivamente come artista, ma nel 1510 lasciò la città eterna precipitosamente per non farvi più ritorno. La classicità pittorica di Raffaello come lo stile di Tiziano, non lo convinse affatto e piuttosto che adeguarvisi, preferì rinunciare al successo romano e andarsene ancora una volta per la sua strada.  
Il critico Berenson scrisse che per comprendere a fondo il Rinascimento italiano, Lotto è altrettanto importante da studiare che i grandi maestri; di certo questo pittore veneziano può da solo spiegare quanta originalità e coraggio avessero gli artisti cinquecenteschi.  
Lorenzo lotto scelse di affrontare i problemi economici, ma non si piegò mai agli stili imperanti, né a quelli della sua città né tanto meno a quelli romani ed è perciò che la sua gloria sarà solo postuma.  
Dopo Roma girovagò infatti ancora parecchio cambiando residenza almeno altre dieci volte, finché nel 1552 si trasferì definitivamente a Loreto nelle Marche, dove morì dimenticato da tutti e senza che nessuno scrivesse per lui delle esequie.