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PITTURA OMNIA rivista della FAGR
IL PITTORE CAPPUCCINO 
 
Il pittore Bernardo Strozzi (1581 – 1644) fu chiamato il Cappuccino perché a 17 anni entrò nell'Ordine dei frati minori Cappuccini, tuttavia lo lasciò presto a causa della morte del padre per poter mantenere la madre rimasta senza mezzi. Lo Strozzi (che non risulta in nessun modo imparentato con la famosa famiglia fiorentina) nacque a Genova e divenne uno dei più importanti artisti della scuola genovese barocca. La sua arte aveva molti influssi che lui mischiò amabilmente: partì dalla scuola toscana, passò poi a quella lombarda, veneta e fiamminga, fino agli studi naturalistici di Caravaggio. Il suo avvicinarsi a Caravaggio gli costò parecchie critiche moralistiche come capitò al grande maestro lombardo, tuttavia finché fu protetto da Giovan Carlo Doria, importante esponente della potente famiglia genovese dei Doria, gli andò tutto bene, tanto da divenire titolare di una avviata bottega pittorica a Genova. Alla morte del Doria nel 1625, con la scusa della morte della madre, la Chiesa gli ordinò però di operare solamente per essa e di tornare alle severe regole dell'Ordine dei Cappuccini. Allo Strozzi l'idea di venire ingabbiato in un monastero sperduto chissà dove non piacque per niente, così si trovò accusato dal Tribunale Ecclesiastico di pratiche illegali della pittura con gravi rischi per la sua vita. Lo si accusava soprattutto di lucrare dipingendo quadri profani, attività incompatibile con la sua condizione sacerdotale (le opere profane erano proibite dalla legge, ciononostante si sapeva che venivano comunque fatte). Lo Strozzi ora desiderava essere libero così fuggì da Genova per cercare asilo nella Repubblica di Venezia, molto più aperta di idee, dove lo accolsero infatti a braccia aperte. Qui ebbe molti discepoli (venne soprannominato il prete genovese) e suoi protettori furono il cardinale Federico Corner e il doge Francesco Erizzo.   
 
(FAGR 13-03-2025)