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CUBISMO 
 
A delineare le basi del Cubismo furono i pittori Picasso e Braque. A presentarli nel 1907, fu il poeta Apollinare (grande sostenitore della nuova corrente pittorica) e dalla loro amicizia, nacque uno dei movimenti artistici più importanti del Novecento. Essi studiarono insieme e confrontarono le loro opere fino a quando Braque partì per la prima guerra mondiale (Picasso essendo spagnolo non vi partecipò), ma quando ritornò ferito, i due artisti preferirono non incontrarsi più. Picasso fu un’artista troppo estroso per seguire sempre le stesse regole in pittura anche se dettate da lui e preferì continuare i suoi studi da solo.  
Il nome Cubismo venne dato in senso dispregiativo dal critico Vauxcelles quando recensì la mostra di Braque del 1908.  
Picasso e Braque trasformarono lezione di Cézanne che ritraeva la natura secondo il sistema geometrico del cilindro, la sfera e il cono, in una nuova e rivoluzionaria corrente pittorica. Il poeta Apollinare commentando il Cubismo disse: -“Non è arte d’imitazione, ma di pensiero che tende ad elevarsi fino alla creazione”-  
I due pittori studiarono la disarticolazione degli oggetti per ritrarli nei loro molti angoli in uno spazio unico e sarà Picasso ad arrivare per primo alla sinterizzazione dell’immagine fino ai limiti dell’astrazione con la rivoluzionaria tecnica del collage.  
Se furono questi due grandi artisti a dettare le prime regole del Cubismo, saranno però Léger e Gris a seguirne la lezione e a definire il linguaggio cubista.  
Lo spagnolo Juan Gris, amico di Picasso, riuscirà a trovare la soluzione più organizzata per ordinare i piani prospettici dello spazio.  
Fernand Léger scompose geometricamente le figure ripetendo sempre le stesse forme e dando l’impressione che esse si rincorrano nello spazio.  
L’interesse verso la pittura cubista sarà grande nel Novecento e molti artisti usando questo stile, evocheranno nei loro quadri la tensione e la sensazione meccanica logorante della vita moderna.