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PITTURA OMNIA rivista della FAGR
UNA PITTRICE ALLA CORTE PAPALE 
 
Nessuna donna in passato senza un padre artista riusciva ad affermarsi come pittrice e Diana Scultori Ghisi (1547-1612) non fece certo eccezione, tuttavia lei è l'unica a potersi definire anche una eccellente donna d'affari, in quanto le sue colleghe fino ad arrivare a metà del XX secolo, faticarono perfino a gestire il loro lavoro, figurarsi se potevano aiutare gli altri. Diana invece lo fece perché fu capace di favorire i suoi due mariti (entrambi architetti) procurando loro commissioni. Nacque a Mantova e era figlia di Giovan Battista Mantovano, incisore alla corte dei Gonzaga; oltre a essere stimata per le sue incisioni (parecchi artisti si ispirarono ai suoi lavori), fu anche una pittrice bravissima nota nella Storia dell'arte come la prima donna a vendere i suoi lavori firmando con il proprio nome. Si sposò in prime nozze con l'architetto Francesco Cipriani (conosciuto come Francesco Volterra) nel 1575 e lo seguì a Roma dove rimase fino alla morte. Alla corte papale ebbe grande successo (tanto che le venne concesso l'onore di firmare le sue opere con il proprio nome); rimasta vedova si risposò con l'architetto Giulio Pelosi. Questa pittrice firmò sempre le sue opere come: Diana o Diana Mantovana e forse perché venne creduta erroneamente sorella del pittore Teodoro Ghisi prese anche tale cognome; Scultori però non si sa proprio perché fu unito agli altri due. Ella è tra le poche donne citate dal Vasari nelle sue “Vite” e questo dice molto su quanto fosse famosa nel XVI secolo.  
 
(FAGR 23-05-2025)