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PITTURA OMNIA rivista della FAGR
IL CRIMINE DEL "TEMPESTA" 
 
Il pittore olandese Pieter Mulier il Giovane (1637-1701), compì il suo apprendistato presso il padre, Pieter Mulier il Vecchio, un artista apprezzato nei paesi Bassi, ma invece di il “Giovane”, questo artista venne chiamato Cavalier tempesta o più semplicemente il Tempesta. Tale soprannome gli venne dato per via della sua abilità a raffigurare le navi nel mare burrascoso, tuttavia qualcosa di tempestoso era presente anche nel suo carattere e non solo perché lasciò presto il suo paese per non farvi più ritorno. Di natura inquieta, Pieter si trasferì in Italia cambiando spesso città non trovandosi bene mai da nessuna parte. A Roma affrescò un salone di Palazzo Colonna, ma dopo preferì recarsi a Genova dove fece uccidere la moglie, Lucia Rossi, da due sicari per potersi unire in matrimonio con l'amante, Eleonora Beltrami. Scoperto, fu condannato a vent'anni di carcere e sposerà poi Eleonora mentre viveva come detenuto. Essendo molto stimato come artista, i ricchi commissionanti genovesi gli permisero di lavorare in uno studio di Palazzo Ducale a Genova per poter collezionare le sue opere e riuscirono perfino a farlo fuggire dal carcere dopo 16 anni di detenzione approfittando di un attacco dei francesi alla città; si è scritto anche che ottennero il riconoscimento della sua innocenza, cosa però difficile perché se così fosse stato, non si sarebbe comportato da fuggiasco raggiungendo in gran fretta Milano, poi Venezia e trovandosi sempre male ritornò di nuovo a Milano dove dopo poco morì.  
(FAGR 20-03-2023)